Alpinismo e scialpinismo in Valcellina
Per chi mastica qualcosa di Alpinismo e frequenta "l'ambiente" è praticamente impossibile non conoscere la realtà alpina e alpinistica dell'Alta Valcellina. Comunque nella Storia dell'Alpinismo e della propria evoluzione tecnico-filosofica, tra la fine dell'800 a tutto il '900, soprattutto per quanto riguarda l'arrampicare sulle "Orientali e Giulie", l'Alta Valcellina gioca un ruolo importante. Infatti questi luoghi hanno vissuto direttamente ed intensamente le tre fasi storiche dell’evoluzione Alpinistica.
Alla prima fase, di Alpinismo Esplorativo e di scoperta, partecipano, con interessi di natura geografica e di tipo militare, illustri alpinisti geografi e geologi, non solo italiani ma anche austriaci e tedeschi, accompagnati nelle loro escursioni da guide locali o dell’alta valle del Piave.
Durante la seconda fase, che si svolge dai primi del ‘900, attraverso le due guerre fino al periodo post-bellico, validi e fortissimi alpinisti, italiani e stranieri, si cimentano sulle grandi pareti e sugli estesi versanti delle nostre valli. Fra i tanti italiani ricordiamo: Cozzi, Zanutti, Gervasutti, Carlesso, Comici, Cozzolino etc.
Negli ultimi anni del Novecento anche in Valcellina si presenta e si propone "l'Alpinismo di Ricerca": falesie, pareti e corsa assoluta verso "il limite" fanno conoscere Claut, Cimolais e Erto-Casso anche a personaggi come Manolo, Mariacher, Jovane etc. e nel periodo invernale anche a Giancarlo Grassi che apre con Mauro Corona interessanti e difficili itinerari su ghiaccio.
L'attività alpinistica è stata ed è viva in ogni caso anche come realtà locale, praticata da alpinisti della zona che risolvono e aprono diversi tracciati di notevole interesse non solo sportivo ma anche esplorativo.
Diversamente dall’Alpinismo con la sua Storia secolare, lo Scialpinismo, in Valcellina, si propone tardivamente, verso l’inizio degli anni '70. Si afferma e si conferma verso gli anni ’80.
L’uso degli sci era limitato fino ad allora per percorrere i fondovalle innevati e poi in un secondo momento per l’avvicinamento alle pareti e, a volte, diventava pure difficile a causa delle condizioni della neve e per le asperita’ orografiche.
La chiave di svolta per lo sviluppo della pratica scialpinistica arriva da alcuni soci della locale Sezione del CAI e soprattutto dalla Stazione del CNSAS - Alta Valcellina e dai suoi componenti. Dagli anni ’90 in poi, la voglia di conoscere meglio questa pratica sportiva, la necessita’ di migliorare, le possibilita’ di confronto con le varie realta’ regionali e nazionali, determinano un incremento esponenziale dell’attivita’ con la ricerca e la scoperta di nuovi itinerari. Paesaggi aspri ma affascinanti, fianchi montuosi scoscesi e boscosi, ripidi canaloni, d'estate poco praticabili, diventano d'inverno, con le dovute cautele, autentici ambienti fiabeschi che regalano grandi soddisfazioni sciistiche, non solo panoramiche, ma anche fisiche-mentali e tecniche.
Ora, lo scialpinismo, è tra le più belle attività che in inverno, gli amanti della montagna valcellinese possono praticare.
Per quanto riguarda Claut la zona più bella e anche più facile da raggiungere è quella del Ressetum. Non dimentichiamo però la Val di Senons e il Monte Dosaip che, soprattutto in primavera, permettono ottimi itinerari scialpinistici.
La Val Cimoliana, durante l'inverno ed in primavera (periodo piu’ sicuro e con minor difficolta’ di avvicinamento), presenta molteplici escursioni in neve vergine. Favolosi viaggi che ci tuffano verso valle fra pendii, guglie e boschi incontaminati.
Infine, ma non per questo meno interessante, anche in comune di Erto-Casso lo scialpinista piu’ esigente puo’ godere di splendide emozioni. Sia il Monte Lodina, come pure il Monte Buscada e il Borga’, il Monte Porgeit e la Casera Galvana offrono belle ed impegnative salite ed altrettante frizzanti dicese fra panorami che incantano.
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